Le fasi dell’azienda

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Le fasi dell’azienda

Le fasi dell’azienda

Il nostro studio commercialista segue passo dopo passo i nuovi imprenditori, facendo particolare attenzione alle varie fasi dell’azienda ovvero quelle che tipicamente caratterizzano il suo andamento. Come si può immaginare, molte scelte del piccolo imprenditore toccano anche la sua sfera privata: portare il proprio commercialista a conoscenza di situazioni personali e familiari che vanno ad incidere sulla situazione economica è quindi importante. Potremmo individuare le principali fasi dell’azienda e sottolineare quali sono quelle specifiche problematiche di ciascuna che è bene seguire con il supporto di un professionista specializzato. Molto spesso, mentre nei primi tempi di avvio di un’impresa il piccolo imprenditore si preoccupa maggiormente di fare tutto secondo le regole anche a livello fiscale, quando invece si diviene più consapevoli delle spese che comporta un’impresa per quanto riguarda le imposte, c’è la tendenza, per una sorta di atteggiamento difensivo, a prendere tutto più alla leggera: per non incorrere in alcun rischio, anche in questi momenti la consulenza del professionista è basilare.

Start up: comincia l’avventura!

Oggi si sente molto parlare di start-up: quando si vuole creare una piccola impresa, la scelta del regime fiscale e previdenziale ottimale, in funzione dell’attività che si vuole svolgere e del volume d’affari che si prevede, va effettuata in maniera oculata ed in tal senso è fondamentale la consulenza personalizzata del proprio commercialista di fiducia.

Quanto guadagni?

Se, ad esempio, un piccolo imprenditore o un professionista hanno modo di valutare in anticipo che il loro fatturato sarà inferiore a 30.000€ annui, si potrà valutare se è conveniente rientrare nel regime fiscale forfettario, che prevede delle agevolazioni soprattutto nei primi anni di attività, quando le entrate sono inferiori.

Vuoi scommettere su di te?

Ci sono casi in cui, purtroppo, si ha la certezza riguardo all’investimento economico da fare – compresa la necessità di assumere dei dipendenti – mentre è molto difficile prevedere il volume d’affari della piccola impresa che si vuole avviare, come nel caso dell’apertura di un negozio. Si dovrà quindi valutare la forma migliore di gestione dell’impresa, scegliendo o di intraprendere l’attività come imprenditore individuale e risparmiare sulle imposte ma rischiando al contempo il proprio capitale, oppure di costituire una Srl  e sostenere, quindi, costi di gestione più elevati, tutelando, però, maggiormente l’investimento economico.

Codici ed enti: che tipo di impresa sei?

Quando si comincia un’attività imprenditoriale e si procede con la richiesta del codice fiscale e l’apertura della partita iva, bisogna conoscere anche il codice ATECO da specificare nella registrazione della piccola impresa e la categoria alla quale si appartiene dal punto di vista contributivo. In caso di attività commerciale, ad esempio, è prevista l’iscrizione alla gestione Inps commercianti, invece un professionista iscritto ad un albo con cassa di previdenza specifica dovrà versare i contributi a tale ente; al contrario, i nuovi imprenditori che non appartengono ad una cassa previdenziale specifica, dovranno iscriversi alla Gestione separata e così via. Tutti questi elementi saranno importanti anche al momento di compilare la dichiarazione dei redditi.

La crescita aziendale e le scelte da fare

Durante la crescita dell’azienda, è necessario accompagnare i nuovi imprenditori su alcuni aspetti importanti come:

  • dare un’organizzazione amministrativa ad hoc coordinando personale dipendente o familiari. Si dovrà affrontare l’assunzione di dipendenti oppure la decisione di coinvolgere come collaboratori dei liberi professionisti con Partita Iva, considerando oneri e onori delle due possibilità, nonché, al contrario, potrà essere necessario considerare quale strada percorrere in merito al licenziamento dei dipendenti;
  • se c’è la necessità di realizzare dei lavori inerenti l’attività aziendale, occorre il consiglio di un professionista che sappia valutare se sia meglio optare per un contratto di appalto dei lavori a terzi o se sia opportuno per un piccolo imprenditore investire in proprio;
  • investire mezzi ottimali per l’organizzazione dell’impresa cercando di risparmiare sulle imposte. per esempio optare per l’acquisto di una auto normale con detraibilità fiscale ridotta oppure acquistare un auto furgonata a pianale con detraibilità totale e che con possibilità di fare pubblicità alla attività tramite scritte sulla medesima oppure decidere di fare riparazioni su macchinari con costi ridotti ma con efficienza media e risparmio fiscale ammortizza to nel tempo piuttosto che acquistare nuovi macchinari con costi più alti ma con efficienza migliore e un risparmio fiscale vantaggioso a seguito di incentivi fiscali.

Riorganizzazione: sempre pronti al cambiamento

Molti nuovi imprenditori, all’inizio del loro lavoro, tendono a sobbarcarsi di mansioni e responsabilità, per cercare di limitare le spese della loro piccola impresa. Quando un’attività ingrana, questa strada diventa impraticabile ed è necessario spingere l’imprenditore a prendere atto dei propri limiti e valutare una riorganizzazione per il bene della sua azienda, investendo, ad esempio:

  • in qualche strumento tecnologico che faciliti lo svolgimento di alcune mansioni e permetta di ottenere risultati più precisi
  • nell’assunzione del personale specializzato e qualificato che velocizzi lo svolgimento di alcune pratiche
  • nella conversione della propria attività; capita infatti anche che sia compito del commercialista monitorare l’andamento del settore imprenditoriale del suo cliente e suggerire, talvolta, di cambiare il mercato di riferimento, se quello del momento è in forte crisi.