Pagamento e calcolo di IMU e TASI
Calcolo IMU e TASI: chi lo deve fare
La Iuc (Imposta Unica Comunale), istituita con la Legge di Stabilità del 27 dicembre 2013, n.147 si compone dell’imposta municipale propria (IMU) e di una parte articolata tra tributo per i servizi indivisibili (TASI), a carico sia di chi possiede che di chi occupa di un immobile e tassa sui rifiuti (TARI), di competenza di chi risiede nell’abitazione. L’IMU ha sostituito l’ICI dal 1 gennaio 2012 e sono obbligati a pagarlo tutti i proprietari di immobili, ad eccezione di coloro che usano l’immobile come abitazione principale se quest’ultima non è di tipo signorile (categorie catastali A/1, A/8 e A/9). Chiunque possieda fabbricati, aree scoperte o edificabili ad eccezione dei terreni agricoli, dell’abitazione principale, delle aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali imponibili e delle aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva, deve pagare anche il TASI. Non possono più essere considerati residenti esonerati dal pagamento colori i quali usufruiscono di immobili concessi a titolo di comodato gratuito da un parente di primo grado. Nel calcolo TASI e IMU si deve anche tener presente che le aliquote stabilite dal Comune sono ridotte al 75% per gli immobili locati a canone concordato. In caso di più possessori o di detentori di un immobile, tutti i proprietari sono tenuti in solido ad un unico pagamento.
Come si fa il calcolo IMU e TASI?
Se non volete fidarvi ad occhi chiusi di un calcolatore IMU TASI automatico, dovete considerare queste regole. La base per il calcolo di TASI e IMU è data dalla rendita catastale (che si può consultare dal catasto dei fabbricati e terreni richiedendo una visura ), la rendita va incrementata:
- con una rivalutazione del 5% (come già stabilito dal 1997);
- il risultato ottenuto va moltiplicato per un coefficiente di 160 (in vigore dal 1 gennaio 2012).
Il risultato ottenuto costituisce il valore catastale dell’immobile. A quest’ultimo si deve applicare l’aliquota stabilita dal Comune nel quale è ubicato l’immobile per un corretto calcolo di TASI e IMU: per la prima casa, si parte dallo 0,4% (aliquota ordinaria), che ogni Comune può variare da un minimo di 0,2% ad un massimo di 0,6%; per le altre proprietà, si parte dallo 0,76% (aliquota ordinaria), che ogni Comune può variare da 0,46% a 1,06%. Si parte invece dal valore di mercato al 1 gennaio dell’anno a cui si riferisce l’imposta per quanto concerne le aree edificabili, applicando l’aliquota dello 0,76%. Dall’IMU ordinaria vanno detratti 200€ in caso si parli di un’abitazione di lusso utilizzata come principale.
Ad esempio, per fare il calcolo di IMU e TASI a Milano si potrà seguire questo schema:
IMU
- Prima casa: 0,6%
- Unità immobiliari locate: 0,96%
- Unità immobiliari locate come abitazioni principali: 0,65%
- Immobili non produttivi di reddito fondiario: 0,76%
- Immobili di categoria catastale B, posseduti da associazioni, enti non commerciali ed onlus: 0,88%
- Immobili strumentali, sale cinematografiche e teatrali, possedute o locate: 0,87%
- Unità immobiliari di categoria catastale C/3 locate ad imprese artigiane o possedute dalle stesse: 0,87%
- Seconde case non locate: 1,06%
TASI
- Prima casa di lusso e relative pertinenze: 0,8 per mille
- Fabbricati rurali ad uso strumentale: 0,1 per mille
- Fabbricati bene merce: 2,5 per mille
- Inquilini in affitto: misura del 10%